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Olio extra vergine di oliva D.O.P. Monte Etna

I luoghi

L’olio extravergine di oliva "Monte Etna” D.O.P. deve il suo nome ai territori in cui crescono gli oliveti da cui è prodotto, cioè le province di Catania, Messina ed Enna e tutti i comuni del versante sud-ovest e nord dell’Etna.

La coltivazione dell’olivo nella zona orientale della Sicilia risale al primo millennio a.C., da parte dei Fenici ed in seguito dei Greci. La presenza del vulcano ha alimentato il mito di questa coltura, il ciclope Polifemo fu infatti accecato del suo unico occhio da Ulisse e i suoi compagni, proprio con un ramo d’olivo. Nel corso dei secoli la produzione oleicola in questa zona ha subito un notevole sviluppo fino a diventare una coltura di rilevante importanza per l'economia della zona. Già a partire dal III secolo a.C. i romani gravarono l’olio siciliano di pesanti tributi, così da scongiurare la concorrenza alle produzioni campane e laziali. In seguito, gli arabi, durante il loro dominio in Sicilia, diedero un nuovo impulso alla coltivazione degli olivi razionalizzando le colture. Testimonianza dell’importanza della produzione oleica «Etnea» si riscontra in seguito nell’opera di Pietro Bembo il quale nel suo «De Aetna» cita la bontà e il pregio della coltura dell’olivo attorno all’Etna. In epoca successiva sono stati testimoni di questa produzione locale il naturalista Lazzaro Spallanzani, gli scrittori A. Stoppani, W. Goethe, Guy de Maupassant e tanti altri. Una considerazione assai entusiasta è quella fatta da Tocqueville nel marzo del 1827 durante il suo viaggio in Sicilia, dove a proposito della zona dell’Etna parla di presenza di prosperità e abbondanza grazie alla presenza di coltivazioni locali resi particolarmente fertili in virtù delle peculiari proprietà, conferite ai terreni dal vulcano. Per tutto il 1800 e i primi del 1900, l’olio di oliva dell’Etna è stato conosciuto e apprezzato da molti consumatori italiani ed europei, infatti, notevoli quantitativi di questo prodotto erano commercializzati al porto di Riposto che è il porto dell'Etna.

La zona di coltivazione, come detto, si estende dal versante sud-ovest a quello nord dell'Etna (nel versante est non è presente olivicoltura) comprendendo in particolare i comuni di Belpasso, Paternò, Biancavilla, Adrano, Bronte e Randazzo. L'olio extra vergine di oliva Monte Etna è prodotto da olive principalmente di varietà Nocellara Etnea, insieme a minori parti di Moresca, Tonda Iblea, Ogliarola messinese, Biancolilla, Brandofino e Castiglione; raccolte entro il periodo compreso dall'invaiatura fino alla II decade di gennaio, in base alla diversa altitudine del territorio.

La raccolta delle olive avviene direttamente dalla pianta per pettinatura a mano delle chiome o con l'ausilio di macchine agevolatrici e di reti di raccolta, successivamente, le olive raccolte vengono conservate fino alla fase di molitura in recipienti rigidi ed aerati, disposte in strati sottili e in locali che garantiscano condizioni di bassa umidità relativa (50-60 %) e temperature max di 15°C. L'estrazione dell'olio avviene esclusivamente mediante processi meccanici, in particolare la molitura avviene mediante l'uso di macine in pietra (rappresenta il sistema di molitura più antico) e di frangitori meccanici.

L’olio Monte Etna si caratterizza per il colore giallo oro con riflessi verdi, l’odore di fruttato medio, con leggere sensazioni erbacee ed il sapore dal tono lievemente piccante, con punte di amaro. Ha un gusto che ricorda il carciofo, il pomodoro e la mandorla. Il frutto della Nocellara Etnea può superare i 6 grammi ed è di forma ellittica con apice appuntito. Si utilizza prevalentemente per produrre olive da mensa, ma anche olio. Molto indicata per le fritture di carni, pesce e verdure, la D.O.P. Monte Etna si presta benissimo anche per il condimento a crudo ed esalta i sapori della tradizionale gastronomia siciliana.
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