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La carota cresce allo stato spontaneo, come tubero selvatico, in tutta Europa, ma fu solo nel XVI secolo, soprattutto per merito dei coltivatori tedeschi e francesi, che si riuscì ad ottenere un prodotto dalla consistenza omogenea, che aveva perduto il nucleo centrale fibroso.

La Carota Novella di Ispica è prodotta nei territori di parte della province di Ragusa (Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Ispica, Modica, Pozzallo, Ragusa, Santa Croce Camerina, Scicli, Vittoria); Siracusa (Noto, Pachino, Portopalo di Capo Passero, Rosolini), Catania (Caltagirone) e Caltanissetta (Niscemi).

Il riconoscimento della Carota Novella di Ispica come indicazione geografica protetta è giustificato
dalla caratteristica di precocità del prodotto. La particolare combinazione di fattori pedoclimatici e produttivi nell’area delimitata a cui si fa riferimento, consente al territorio di esprimersi al meglio, offrendo al prodotto le note caratteristiche organolettiche, giustificando quindi la sua reputazione.

Le favorevoli condizioni pedo-climatiche caratterizzano l’epoca di produzione della "Carota Novella di Ispica”. Infatti, la Carota di Ispica è "novella” cioè raggiunge la maturazione commerciale già alla fine di Febbraio (20 febbraio) e fino agli inizi di Giugno (15 giugno). Si crea così un prodotto novello, tipico siciliano, che si lega totalmente al territorio di produzione. La "Carota Novella di Ispica”, pertanto, è una carota presente sul mercato nel periodo invernale - primaverile avente le caratteristiche organolettiche tipiche del prodotto fresco, quali croccantezza, profumo intenso e un aroma di erbaceo.

Il territorio di produzione della "Carota Novella di Ispica” è caratterizzato da temperature medie invernali elevate, elevato numero di ore di luce solare, terreni di buona fertilità. I parametri qualitativi e il particolare ciclo produttivo risultano intimamente legati alle caratteristiche fisiche (pedologiche e climatiche) e biochimiche (processi di trasformazione e utilizzazione delle sostanze necessarie alla vita) che interagendo, fanno del territorio ibleo un indispensabile sistema armonico, capace di esaltarli e caratterizzarli.

La vocazionalità del territorio ne facilita la coltivazione in quanto le ottimali condizioni ambientali e in particolare il clima temperato e asciutto della fascia costiera, consentono alla pianta di mantenere un’ottima salubrità generale. Nel contempo l’estensione del comprensorio consente alle aziende un più ampio avvicendamento colturale con altre ortive, evitando i fenomeni negativi di stanchezza del terreno.

Nel territorio interessato alla produzione della "Carota Novella di Ispica” non si verificano né eccessivi cali di temperatura, né eccessi di piovosità o di aridità. E’ dimostrato che le temperature che si verificano nel comprensorio sono quelle che favoriscono una colorazione molto intensa, anche per effetto non indifferente della luminosità, una conformazione molto regolare e un’ottimizzazione dei contenuti in zuccheri, beta carotene e sali minerali.

Sin dagli anni 70 l’intima connessione della "Carota Novella di Ispica” con il territorio del comprensorio delimitato è stata occasione di pubblicazioni scientifiche (Pina avveduto, "La coltivazione della Carota ad Ispica”, L.E.R, 1972), convegni, tesi di laurea con riferimenti a prove e sperimentazioni svolte nel territorio del comprensorio, (G. Corallo, "La carota ad Ispica”, A.A 1969-1670, Università degli studi di Catania -Facoltà di Economia e Commercio).

Le origini documentate della coltivazione della carota di Ispica risalgono al 1955 e a pochi anni dopo le prime notizie sulla sua esportazione. Dagli anni ’50, la coltivazione della Carota di Ispica si è progressivamente allargata fino a comprendere l’area di cui abbiamo parlato, sia per motivi legati al fenomeno agrario della "stanchezza del terreno” sia per il grande successo commerciale riscontrato sui mercati nazionali ed esteri. Importanti testimonianze sono fornite dalla pubblicazione di Pina Avveduto "La Coltivazione della Carota ad Ispica” del 1972, l’autrice relativamente alla rapida espansione della coltivazione della Carota di Ispica scriveva: " Come è intuibile , la rapida diffusione della nuova coltivazione è stata favorita dalla facile commerciabilità del prodotto, accettato ed anzi richiesto da tutti i mercati nazionali ed internazionali per i sui pregi intrinseci […]. La nostra carota infatti si fa preferire per precocità, qualità di forma (pezzatura), proprietà organolettiche (colore, sapore), proprietà chimiche ( ricchezza di carotene e glucosio)”.

La carota viene consumata prevalentemente cruda. Fa parte di moltissimi soffritti di base, di intingoli, di salse, della caponata. Immancabile la carota per preparare lessi e bolliti. Può essere lessata e servita, ben condita, in insalata; può essere fritta; può essere preparata in agrodolce. Interessante la marmellata di carota per via del caratteristico gusto.

È un ortaggio dalle eccezionali proprietà dietetiche. Notevoli sono le quantità di vitamina A, per merito del carotene, sostanza che il fegato trasforma ap punto in questa vitamina della crescita ed è adatta per chi soffre di malattie agli occhi. Ottimi i valori in sali minerali di calcio e fosforo. L’ abbondante pectina che contiene la carota svolge una azione protettiva e lievemente emostatica. La carota ha proprietà antianemiche, antidiarroiche, antisettiche, cicatrizzanti, detergenti, diuretiche, emollienti, galattogoghe, lassative, sedative, stimolanti, toniche e vermifughe.

I luoghi

Carota Novella Ispica IGP

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