La Ricotta Iblea
I luoghi
La Ricotta Iblea è la ricotta prodotta nel ragusano, la cui storia e i cui metodi di preparazione sono ampiamente descritti Antonio Uccello. L'autore la cita ne "La descrizione della città e del territorio di Noto" del 1813 dove viene fatto riferimento ad una fiorente produzione, non solo di caciocavalli (quello che poi diventerà Ragusano D.O.P. o Cosacavaddu Ibleo), ma anche di ricotta fresca e salata. L'autore descrive minuziosamente la lavorazione della ricotta e degli utensili tradizionali utilizzati.
La ricotta iblea è a base di siero di latte vaccino Il siero di latte viene addizionato di sale e di latte di vacca, quindi riscaldato a circa 90° C fino a quando non avviene l'affioramento della ricotta. Una volta affiorata si elimina la schiuma in superficie e si raccoglie la ricotta nelle fiscelle che verranno poste in un tavolo inclinato contenente dell'acqua fredda. Si è rilevato, in alcuni casi, che qualche casaro utilizza inoltre la scotta del giorno prima messa ad acidificare.
È un prodotto fresco che va consumato in tempi brevi. cremoso, di colore bianco avorio, a forma tronco conica dovuta alla conformazione della fiscella che la contiene; sapore dolce, odore tipico di siero.
Il territorio interessato alla produzione riguarda la provincia di Ragusa.