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La gastronomia siracusana: ventisei secoli dopo Miteco Siculo

Geometrie in Campagna
Di Miteco Siculo ci rimane una sola ricetta, tramandataci da una citazione in Deipnosophistai, un'opera di Ateneo di Naucrati e riguarda il modo di cucinare la cepola, un pesce comune nel mediterraneo che oggi mangiamo in zuppa o nelle fritture di paranza:

Tainia: taglia, scarta la testa, lava, affetta; aggiungi formaggio e olio d'oliva

Ad ogni modo la cucina tipica Siracusana non è solo pesce,ma risente della vicinanza con i Monti Iblei e di poco differisce dalla gastronomia ragusana. Anche qui gli allevamenti e la coltivazione in serra ha permesso la coltivazione di prodotti alimentari peculiari come il Limone di Siracusa, l'Arancia rossa di Sicilia, la Patata di Siracusa, la Mandorla di Avola, l'Anguria di Siracusa, l'Olio dei Monti Iblei, il Pomodoro di Pachino, la Fragola di Cassibile, il Miele di Sortino, la Carruba di Rosolini, i fichi d'India di Pedagaggi, il Melone di Pachino.

Parlando dei primi la pasta e i timballi sono generalmente conditi con la carne come ad esempio i Lolli, piccole tagliatelle essiccate e condite con sugo di carne suina o bovina o con brodo di fave (Lolli no Maccu); particolare e ricca di tradizione è la pasta fritta alla Siracusana.

I secondi come detto si basano sulla carne, ma originariamente il piatto meno costoso era il pesce che unito agli ortaggi formava la tradizionale alimentazione siracusana. Anche nel siracusano, come nel ragusano, emerge la tradizione di produrre e consumare pane (pregevolissimo il pane di Lentini) e impanate. Di queste parti è peculiare il Pizzolo (due pizze condite come focacce con olio, sale e origano e sovrapposte con all'interno un condimento dolce o salato)

Vasto imbarazzo nella scelta dei dolci: pasta di mandorle, zeppole, giuggiulena, totò siracusani.

Le altre gastronomie provinciali

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Che a Siracusa si mangiasse bene lo si sapeva fin dai tempi di Platone, anche se il filosofo ateniese nel suo la Repubblica si lamenta del modo di cucinare il pesce alla siracusana:
"...non sanno preparare pesci eccellenti, ma li mandano in rovina pasticciandoli malamente tutti quanti con formaggio e cospargendoli di liquido aceto e salamoia di silfio".
Platone conobbe la cucina siracusana probabilmente grazie a Miteco Siculo; questi fu un cuoco e uno scrittore siciliano vissuto durante il quinto secolo a.C. e fece conoscere la cucina siciliana in Grecia tramite il suo libro Manuale di cucina che a tutti gli effetti è considerato il primo ricettario della storia.
> Gastronomia del siracusano
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